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Gruppo Speleologico Gualdo
Tadino
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STORIA :
- Il Gruppo Speleologico Gualdo
Tadino, durante una spedizione mirata alla discesa integrale della forra del Torrente
Avello tramite l'ingresso alto dalla Valle dell'Inferno, si è imbattuto in uno splendido
e maestoso scenario , quello dell'Anfiteatro delle Murelle, che terminava, dopo una breve
e ripidissima "Brecciaia", con un camino intrigante quanto sconosciuto. Dopo una
rapida consultazione e visto che eravamo provvisti di tutto il materiale necessario per
armare una forra ex novo, si è deciso di tentare la discesa. Con le spalle rivolte
all'anfiteatro si è scelto di armare il lato sinistro rispetto ad un picco che taglia in
due la via dell'acqua. L'armo richiese molto tempo e fatica ma molto più tempo richiesero
i festeggiamenti quando anche l'ultimo di noi discese il salto finale da 80 metri, tenendo
presente che da 80 metri erano le due corde più lunghe che avevamo con noi. Ripresi
dall'euforia decidevamo che era ancora presto per abbandonare la forra quindi proseguivamo
la forra verso la confluenza con il Vallone delle 3 Grotte, passando per luoghi incantati
ma anche dispendiosi di tempo ed energie, ed ancora fino ai laghetti che segnano l'inizio
di quella che è considerata la Forra del Torrente Avello.
Malauguratamente, visto che nel frattempo si era fatto buio, invece che salire sulla
sinistra ad incontrare la comoda strada dell'acquedotto che porta a Pennapiedimonte,
abbiamo preso un sentiero sulla destra per raggiungere un rifugio per la notte. A causa di
un malinteso, dei ragazzi che stavano passando sulla strada dell'acquedotto individuavano
la luce del nostro falò e, pensando di avere a che fare con dei giovani inesperti,
chiamavano i ragazzi del Soccorso Alpino e Speleologico di Chieti che ben presto venivano
a "salvarci" e ci riconducevano a valle dalle nostre tende. Grazie ancora amici,
e scusate l'increscioso ed imbarazzante equivoco!!! Per dovere di cronaca possiamo dire
che tutte le altre spedizioni andarono a buon fine senza più avere problemi di nessuna
sorta.
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DESCRIZIONE :
- La forra è costituita
inizialmente da un camino imponente di 348 metri frazionato in diversi salti il più alto
dei quali è di m 80. Da qui si cammina sul fondo della gola, ingombro di massi e di fitta
vegetazione che, a tratti, rende difficoltoso il cammino. Oltrepassata la confluenza di
destra con la Valle dell'Inferno, il fondo viene occupato da alberi e da un folto
sottobosco; ad un tratto, in corrispondenza di una briglia utilizzata per captazione
idrica, sul versante sinistro si stacca un ripido sentiero mal segnalato (n° 4A1) che
eventualmente permette di uscire dalla forra e raggiungere la strada di servizio
dell'acquedotto (sentiero n° 4) per Pennapiedimonte. La Valle di Selva Romana, dopo poche
decine di metri, si stringe nuovamente e va a formare un tratto di forra largo non più di
un metro che da solo vale l'itinerario. Qui le pareti sembrano congiungersi sopra la testa
quasi a formare una vera e propria grotta e può essere utile un frontale elettrico. In
questo tratto si superano alcuni saltini e numerose marmitte allagate. Le pareti poi si
allargano di nuovo e, dopo un altro breve restringimento, si arriva alla confluenza con la
Valle delle 3 Grotte in un luogo caratteristico chiamato "Tre Laghetti" da cui,
convenzionalmente, ha inizio la discesa del Torrente Avello. Da
qui un sentiero inerpicato sulla sinistra porta in breve alla strada di servizio
dell'acquedotto (n° 14) e, in un'ora e un quarto circa di cammino, alla località Balzolo
a Pennapiedimonte.
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