TOPONIMIA
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- La Grotta della Miniera prende il
nome dalla miniera di ferro, ora abbandonata, all'interno della
quale si apre. Sassaiola: antico rude gioco gualdese, in cui
bande opposte di ragazzi si affrontavano in vere battaglie con
lancio di sassi, spesso con l'utilizzo di fionde, talvolta con
esiti sanguinosi. Il nome fu meritato dal pozzo che nei primi
tempi accolse gli esploratori con frequenti scariche di sassi.
Slumping: struttura, ben evidente in loco, a pieghe arricciate
della roccia, dovuta a fenomeni di slittamento subacqueo di
sedimenti non consolidati. Stroscio: fragore d'acqua che si
rovescia con impeto dall'alto, fatto che si verifica quando il
torrente interno della grotta aumenta la portata, solitamente
modesta. Castoro: roditore che vive lungo i corsi d'acqua, dove
costruisce dighe con rami e tronchi in cui si ricava tane
sicure. Ma più che per la similitudine con questi sbarramenti,
qui formati da sassi e fango, che ostacolano la via d'acqua che
ruscella nella grotta, i rami alti della Miniera sono dedicati
ad un amico, Roberto Matarazzi, detto "il Castoro",
uno dei precursori della speleologia gualdese, sciatore ed
arrampicatore naturalmente dotato, che ancora giovane ci lasciò
per esplorare le celesti montagne oltre la vita. Vescovali:
ingegnere minerario dello Stato Pontificio, a cui sono dovute le
prospezioni e lo scavo di gallerie a metà del secolo XIX (vedi
bibliografia).
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