Un ampio ingresso nascosto tra gli alberi,
ostruito completamente da massi e terra nera, continua in basso
con uno stretto passaggio, realizzato nel corso degli scavi del
2006. Si entra facilmente nella Sala Chiara, che in basso
presenta tre pozzetti terminali, mentre in cima il conoide di
terra lascia appena il passaggio fino a spaziose ma corte
diramazioni e ad una breve risalita arrampicabile, attrezzata
con corda. Sopra continua, più o meno ampia, la galleria, che
sale fino ad un’altra strettoia che porta alla Sala Savini,
un relativamente ampio ambiente con un pozzetto ed un ulteriore
accesso stretto ad un’altra saletta. Tornando appena sopra la
risalita, a destra si apre una zona complicata da diversi
cunicoli, tra cui il Passaggio Renato, largo e basso
laminatoio che porta, dopo una cortina di roccia, verso la
Via dei Cristalli. La Via dei Cristalli, complicata e
stretta per una cinquantina di metri, inizia risalendo a destra
dopo un primo severo restringimento e, dopo il bivio per una
diramazione ortogonale (Binario Novetrequarti), prosegue
fino al culmine per affacciarsi su di un breve dislivello, in
fondo al quale un cunicolo in basso intrappola facilmente chi
sbaglia strada. Si continua in avanti per complicati passaggi
(ancora un cunicolo in basso è una falsa strada in cui se ci
s’impegna per errore è faticoso uscirne) con impegnative
strettoie, prima su calcare, poi su gesso. L’ultima parte del
percorso, faticosamente ricavata tra roccia e gesso, è
estremamente impegnativa e sbocca sopra un pozzo elicoidale,
Pozzo delle Cannelle, per i primi metri facilmente
arrampicabile. In alto, oltre il pozzo, prosegue un cunicolo che
restringe dopo quindici metri circa, in basso il pozzo si fa
verticale e richiede l'utilizzo di una corda (P 06). Alla sua
base ha la grotta il suo sviluppo maggiore, la Galleria
Groviera, finalmente un’ampia forra molto complicata da
ringiovanimenti, che in basso portano a vari restringimenti per
ora ostruiti. Si scende nella vasta Sala dell’Acqua
Ghiacciata, ostruita in fondo da un sifone di fango, con
brevi cunicoli laterali, a varie altezze, che si sviluppano a
destra e sinistra. Si prosegue in risalita incontrando un primo
pozzo stretto, poi un altro pozzo arrampicabile, il cui fondo è
in probabile connessione con il precedente, poi un terzo più
ampio, anche questo facilmente armato utilizzando una clessidra
di roccia, poi un quarto, che richiede ancora una corda. La
Galleria Groviera continua decisamente verso l’alto fino a
strettoie, seguite da una condotta più ampia, ricca di bianco
gesso (Condotta della Neve) e una frana sospesa. Oltre
quest’ultimo ostacolo, un camino in vicinanza del quale un
passaggio porta ad altre gallerie, la via continua a salire più
dolcemente per una comoda e bella galleria fino alla Sala
degli Specchi, la più vasta della grotta, ancora con
presenza di gesso, dove per ora ogni prosecuzione è preclusa.
Invece a destra di un camino tappato, si apre un'ampia condotta
in leggera discesa, la Via Lattea, che continua con
diramazioni ai lati e pozzetti, uno di una ventina di metri.
Risalendo infine un camino nella Galleria Groviera si ha la
sorpresa di finire di nuovo, ma più comodamente, nella Via
Lattea
Binario Novetrequarti: un breve e stretto
ingresso conduce in piccolo ambiente da cui due finestre
immettono in una condotta ben percorribile per una decina di
metri fino ad uno stop su fango. Poco prima, in basso, prosegue
la via con aria, ampliata con scavi su roccia: un cunicolo
progressivamente più bagnato che prima scende lievemente, poi
con carattere più deciso come un toboga quasi in verticale, con
arrivi dall’alto e vie laterali. Al termine di questo quasi –
pozzo, richiede attenzione un salto di un paio di metri: si può
armare un traverso con attacchi naturali ed una corda di una
decina di metri. Parallelo si percorre un altro pozzo per buona
parte arrampicabile, ma stretto al termine: con qualche lavoro
di disostruzione è possibile proseguire ed anche indagare un
paio di vie che si diramano a varie altezze in orizzontale. Sul
fondo della via principale si continua con un’ampia ma breve
galleria, con arrivi dall’alto soprattutto sulla parte destra.
Sempre a destra si scende in una saletta terminale, mentre a
sinistra si procede per decine di metri con condotte
progressivamente più strette (interessante qualche via laterale
ostruita da fango) fino ad un vero sifone di fango dove la via
si restringe definitivamente.