Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
FORRA DELLA BALZA DELL'AQUILA
TOPONIMIA :
La "Balza dell'Aquila" deve il suo nome ad una coppia di rapaci che da sempre nidifica tra i dirupi della forra. Allo scopo di tutelarne l'esistenza, si sconsiglia la discesa durante tutto il periodo dell'accoppiamento e dello svezzamento della prole. Il nome geografico è Fosso dell'Insollio.
ACCESSO :
Dalla SS 360 Sassoferrato - Scheggia in località Isola Fossara prendere in direzione Serra S.Abbondio. Dopo circa 7 Km svoltare a sinistra per l'Eremo di Fonte Avellana e, prima di raggiungerlo, prendere a sinistra la sterrata che sale sul Monte Catria. Dopo una serie di tornanti, a quota 900 m circa, in corrispondenza di una curva a destra (ometto di pietra), parcheggiare la prima auto. All'inizio la strada sterrata potrebbe essere chiusa da una sbarra; in questo caso l'avvicinamento fino all'ingresso della gola dovrà essere fatto per forza a piedi ed occorreranno circa due ore e mezza di cammino. Lasciata la prima auto, proseguire in salita sulla sterrata che sale al Monte Catria fino a che, arrivati a quota 1150 m circa, si raggiunge un bivio. Si prosegue verso sinistra e si continua finché su una curva a destra, si arriva alla Fonte dell'Insollio ed al fosso omonimo in corrispondenza del quale va parcheggiata la seconda auto. Scendere quindi lungo il fosso, pieno di vegetazione per circa 5 minuti fino a raggiungere il primo salto da m 18.
DESCRIZIONE :
L'itinerario in pratica si effettua sempre sotto cascata. Alla prima verticale di m 18 seguono alcuni saltini fino a raggiungere il salto più alto di m 30. Dopo altri due salti, fra cui uno di m 15, sempre sotto cascata si arriva ad uno slargo dove si trova la confluenza con il ramo sinistro della gola. La discesa continua con un breve tratto di marcia seguito da una serie brevissima di salti ad altezza massima di m 8 fino alla fine della forra. Per uscire prendere il sentiero sulla sinistra prima in discesa poi in ripida salita che si percorre fino a raggiungere la sterrata dove è stata parcheggiata la seconda auto.
NOTE TECNICHE :
Una dozzina di cascate da scendere in corda doppia. La muta è utile solo nei periodi di maggiore portata, solitamente all'inizio della primavera. Occorrono minimo due corde da m 35.
BIBLIOGRAFIA :
ANTONINI Giuseppe, 1989, "Le porte della montagna", ed. Fratelli Aniballi, Ancona, pag. 123-126.
CARLIN Valerio - DOBOSZ Tullio - ECKER Giorgio - PINOTTI Annamaria - RECCHIONI Roberto, 1998, "Gole & Canyons 1 Italia Centrale", ed. Adriambiente, Ancona, pag. 38-39.