Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
ORRIDO DI BOTRI
STORIA :
La prima volta che questa forra è stata percorsa, in risalita, è stato negli anni '60 per opera di alpinisti fiorentini anche se era già conosciuta da moltissimo tempo in quanto citata da Dante nella Divina Commedia. Il Gruppo Speleologico Gualdo Tadino la discese integralmente per la prima volta il 12/08/1997.
ACCESSO :
Dalla strada per l'Abetone, in zona Valle del Serchio, prendere la deviazione per Tereglio sino a Ponte a Gaio. Da qui, dove sulle cartine è segnata la località "Orrido di Botri", si lascia la prima auto. Riprendere la strada principale e proseguire fino al Rifugio Casentini, pochi metri avanti, in prossimità di uno slargo, si può lasciare la seconda auto. Prendere infine il sentiero n° 14 (in discesa sulla destra) che, in circa mezz'ora, porta fino al greto del fiume.
DESCRIZIONE :
Forra abbastanza facile e molto divertente; la difficoltà maggiore è data dal lungo tratto finale dove, terminati i salti da armare in doppia, si percorre il letto del fiume tra massi e marmitte allagate. L'inizio della forra appare come un piccolo ruscello asciutto (in estate) ma, dopo qualche centinaia di metri, il letto diventa più largo ed iniziano i primi salti.
NOTE TECNICHE :
La forra è poco difficile (salto massimo m 20), ma è comunque consigliato l'utilizzo di mute integrali. Gli attacchi, naturali ed artificiali sono da considerarsi in buone condizioni. Occorre una corda da m 30 ed una da m 20. Se desiderate pernottare al Rifugio Casentini, occorrerà contattare preventivamente i gestori o correrete il rischio di trovarlo chiuso. La forra è protetta in quanto situata in zona parco, quindi occorre chiedere i relativi permessi presso la Comunità Montana del posto.