Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
BUCA MAGNAVENTO
TOPONIMIA :
Raggiunta in un ventoso pomeriggio sul finire della primavera, la Buca Magnavento illudeva gli avidi esploratori soffiando loro in faccia con impeto foriero di profondi abissi. Altro non era che il perfido gioco del vento, che percorreva quell'angusto sotterraneo vicoletto entrando da vicini ma nascosti ingressi.
STORIA :
Segnalata da Euro Puletti, veniva esplorata dallo stesso e dal GSGT il 04.06.1991 (Euro Puletti, Mara Loreti, Vittorio Carini, Fabio Ippoliti). Il rilievo era effettuato il 27.03.1994 da Mirco Puletti, Enzo Bozzi, Vittorio Carini.
ACCESSO :
Da Sigillo (PG) si sale per il monte Cucco fino a Pian del Monte, da cui a piedi si raggiunge la Valcella. Si scende poi sotto la strada e si prosegue per tracce di sentieri fino alle balze situate sopra il gran prato chiamato il "Cesone". Subito dopo aver attraversato uno scosceso boschetto, si nota l'evidente apertura della grotta. Proseguendo poche decine di metri più avanti e più alto, si giunge alla
Buca del Diantene
.
DESCRIZIONE :
La condotta iniziale, dopo pochi metri, piega in direzione sud e, scendendo, si riduce ad un basso cunicolo che, faticosamente, porta in una minuscola sala. Un breve tratto ascendente ed un impraticabile cunicolo che ricondurrebbe all'esterno (è visibile la luce di un paio di ingressi non transitabili) concludono la cavità. Non è necessario l'utilizzo di corde.
OSSERVAZIONI :
Alcune ossa di animali (presumibilmente lagomorfi e tassi) sono visibili in alcuni recessi della grotta e sono stati lasciati in loco. Modesta la fauna ipogea (tricotteri). La grotta si sviluppa nel Calcare Massiccio; non presenta difficoltà se non per le strettoie.
BIBLIOGRAFIA :
PULETTI Euro, 1999, "Scoperte nuove grotte dagli speleologi gualdesi",
L'Eco del Serrasanta
, Gualdo Tadino, anno XII, pag. 12.