Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
BUCA DELL'ACQUA PASSERA
TOPONIMIA :
La grotta prende il nome dalla Fonte dell'Acqua Passera, situata nei pressi.
STORIA :
Conosciuto da tempo dalle genti del posto, l'ingresso della grotta era segnalato dal sig. Giuseppe Martella e da altri boscaioli a speleologi locali, allora facenti parte del Centro Nazionale di Speleologia di Costacciaro e del GSCAI Perugia, che scendevano lo stretto scivolo iniziale fino alla saletta che chiudeva a m -5. Dopo brevi scavi effettuati dal GSGT (11.11.1990: Euro Puletti, Vittorio Carini, Carlo Traversari), veniva forzata una fessura soffiante ed il 18.11.1990 si scendeva per un breve pozzo ad esplorare il piano sottostante, individuando un cunicolo per proseguire (Euro Puletti, Enrico Bazzucchi, Massimo Passeri, Massimo Casagrande, Vittorio Carini, Celestino Petrelli, Simone Graziosi, Mara Loreti). Oltre il cunicolo una frana rendeva necessari alcuni interventi per scendere un ulteriore pozzetto (25.11.1990: Mara Loreti, Euro Puletti, Enrico Bazzucchi). La successiva condotta discendente era presto bloccata da un restringimento e da grossi massi, affrontati nel febbraio 1991 (Enrico Bazzucchi, Enzo Bozzi, Vittorio Carini, Giuseppe Venarucci, Simone Graziosi). Altri scavi vennero intrapresi il 12.11.1995, nel novembre-dicembre 1996 ed il 09.03.1997 (Enrico Bazzucchi, Vittorio Carini, Anna Beni, Pierdomenico Baldelli, Enzo Bozzi, Simone Graziosi, Andrea Graziosi, Roberto Marcellini), demolendo il macigno che ostruiva il passaggio ed oltrepassando la strettoia fino ad un immediato tappo di detriti. Il rilievo della grotta č stato fatto il 27.01.1991 da Enzo Bozzi e Vittorio Carini.
ACCESSO :
Da Costacciaro (PG) si raggiunge Pian delle Macinare, dove una strada conduce alla fonte dell'Acqua Passera (indicata sulla carta IGM). Risalendo da questa il bosco del Colle d'Orlando in linea retta per un centinaio di metri di dislivello, si puņ aver la fortuna di ritrovare il piccolo buco d'accesso, di difficile reperimento.
DESCRIZIONE :
Un misero cunicolo scende fino ad una nicchia, dove uno stretto passaggio immette sopra un P.5; alla base di questo un basso e sassoso corridoio conduce in un'altra saletta, ma prima, in direzione sud, s'incontra la prosecuzione, uno stretto e penoso cunicolo che sbocca in un ambiente con pavimento in frana. Proprio tra la parete e la frana abbiamo reso possibile un passaggio, protetto in parte da un cavo d'acciaio, un P.6 che immette in una condotta discendente. Quest'ultima in fondo restringe ed era ostruita da massi, demoliti i quali si č fermi ancora su frana, percorsa da una sensibile corrente d'aria.
SCHEDA D'ARMO :
Su alberelli nei pressi dell'ingresso puņ essere legata una corda di m 5 che favorisce la progressione nel primo scivolo, in ogni modo arrampicabile. Due spit permettono un doppio attacco per una corda da m 10 per il P.5. Ancora uno spit, doppiabile all'attacco del cavo che assicura i massi della strettoia, e una corda da m 10 consentono la discesa del P.6.
BIBLIOGRAFIA :
PULETTI Euro, 1999, "Scoperte nuove grotte dagli speleologi gualdesi",
L'Eco del Serrasanta
, Gualdo Tadino, anno XII n. 4, pag. 12.
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Immagini
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