Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
BUCA DELL'AQUILA
TOPONIMIA :
Con questo nome la cavità era nota ai gualdesi, non sappiamo con riferimento a che cosa: il luogo in cui si apre ben difficilmente potrebbe essere scelto dal rapace come nido, perchè d'agevole accesso ed in località abitata o comunque frequentata da tempi remoti. Buca dell'Aquila può riferirsi ad un episodio o situazione di cui si è persa la memoria: non infrequente invece è la presenza, anche ai nostri giorni, dell'Aquila Reale sull'Appennino Gualdese, sulle rupi del Serra Santa che incombono su Santo Marzio.
STORIA :
La Buca dell'Aquila fu visitata e rilevata da speleologi eugubini intorno agli anni '70. Poco dopo (1972) l'angusto ingresso fu ampliato con mazza e scalpello da giovani gualdesi (Gino Bedini, Vittorio Carini, Sauro Lupi, Luigi Vecchiarelli).
ACCESSO :
Da Gualdo Tadino si raggiunge in breve la località Santo Marzio (anticamente Valdigorgo). Oltre la chiesa, un ponticello valica un fosso per un ombroso belvedere dotato di tavoli e panche: prima che un sentiero prosegua per oliveti, uno sperone roccioso risale ortogonalmente, ben delimitando la verde valle di Santo Marzio. Risalendo la base di questo per una quindicina di metri si ritrova la buca d'ingresso.
DESCRIZIONE :
Breve pozzo verticale che, dopo una strettoia, si allarga a campana. Il fondo è coperto da detriti e non offre prosecuzioni evidenti. Ben arrampicabile, non presenta altra difficoltà che l'ingresso. Le dimensioni dichiarate dai rilevatori sembrano piuttosto generose, il pozzetto è profondo un paio di metri.
OSSERVAZIONI :
La cavità si apre nel Calcare Massiccio del Giurassico Inferiore.
BIBLIOGRAFIA :
GUERRIERI Ruggero, 1933, "Storia civile ed ecclesiastica del comune di Gualdo Tadino", Gubbio.
CANCELLOTTI Carlo, 1987, "I Santi di Valdigorgo di Tadino", Biblioteca Capitolare, Gualdo Tadino.