Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
GROTTA DELL'ORNELLO
TOPONIMIA :
Il nome è ripreso dalla tradizione locale ed è dovuto agli alberi che crescono nella macchia intorno e sottostante la grotta.
STORIA :
Conosciuta da sempre per la facilità d'accesso e per l'evidenza del suo ingresso, la grotta è probabilmente rifugio d'eremiti nel Medioevo. Le cronache riportano che nel 1224 San Francesco s'inerpicò fino ad un antro sotto le rupi di Campitella per visitare un confratello, frate Fava, ed invitarlo ad abbandonare l'inospitale eremo dove si era debilitato oltre misura (
...servum Dei fratrem Favam, qui in antro speluncae intra montes se recluserat...
): si può ipotizzare che l'antro suddetto sia la nostra grotta. Fu rilevata e messa a catasto da speleologi eugubini nel 1973 come Grotta II del Partigiano, nome poi corretto dal GSGT con quello tradizionalmente usato dai gualdesi.
ACCESSO :
Da Gualdo Tadino (PG) si raggiunge la Rocchetta, poi a piedi per la valle del Fonno fino al Pian della Croce. Continuando lungo la valle, in prossimità dello slargo che precede le Porte del Diavolo, si risale una breve china tra rovi e arbusti fino alle rocce (versante di Monte Nero). Qui si apre un visibile ingresso, facilmente raggiungibile.
DESCRIZIONE :
Una galleria orizzontale piuttosto ampia penetra nella roccia per una decina di metri. Non esistono difficoltà, attualmente impensabile una prosecuzione.
BIBLIOGRAFIA :
FRATRIS PAULI DE GUALDO, edita circa saeculum XIV, "Historia antiquae civitatis Tadinae", cap. XXV.
GUERRIERI Ruggero, 1933, "Storia civile ed ecclesiastica del comune di Gualdo Tadino", Gubbio, pag.287.
CANCELLOTTI Carlo, 1987, "I Santi di Valdigorgo di Tadino", Biblioteca Capitolare, Gualdo Tadino, pag. 15-16-72.