Gruppo Speleologico Gualdo Tadino
RISORGENTE DELL'ORRIDO
TOPONIMIA :
La scheda catastale compilata nel 1973 definisce la Risorgente dell'Orrido "risorgente attiva che... termina in un sifone, in probabile comunicazione con il fiume Sentino". Da questo presupposto e dalla situazione geografica, l'orrido della Gola del Corno, deriva il nome.
STORIA :
Trovata ed esplorata fino al sifone nei primi anni '70 dallo Speleo Club Gubbio, la cavità era riscoperta da Euro e Mirco Puletti, che il 30.08.1994 svuotavano il sifone superandolo fino ad una vicina strettoia. Il 18.09.1994 interveniva in forze il GSGT che proseguiva oltre la strettoia per una galleria fino ad una frana sospesa (Enrico Bazzucchi, Maurizio Bazzucchi, Vittorio Carini, Mara Loreti, Andrea Micheletti, Euro Puletti, Mirco Puletti). La frana sospesa era oltrepassata il 24.09.1994 dopo un giorno di scavi, ma la grotta non concedeva altre prosecuzioni che non un antro franoso (Enrico Bazzucchi, Maurizio Bazzucchi, Enzo Bozzi, Vittorio Carini, Mara Loreti, Euro Puletti, Mirco Puletti, Andrea Santarelli). Tornati per il rilievo topografico il 16.10.1994, si trovava il sifone nuovamente allagato, pertanto la prosecuzione non è stata più percorsa né documentata.
ACCESSO :
Da Scheggia (PG) per la Strada Statale n.360 "Arceviese" fino alla Gola del Corno. All'inizio del tratto più stretto scendere fino al fiume Sentino e lungo questo proseguire fino ad una buia insenatura sulla sinistra, dove una decina di metri più in alto si può scorgere l'ingresso della grotta. Più facile è calarsi con una corda dal bosco sottostante la strada, per una ripa prima scoscesa, poi strapiombante.
DESCRIZIONE :
Si sale dal fiume per facili rocce fino ad un ingresso evidente, oltre il quale si continua a salire arrampicando per qualche metro, poi il cunicolo scende fino al sifone. Il tratto allagato è breve, uno stretto collo d'oca che subito risale fangoso. Dopo pochi metri strettoie tra massi nascondono l'accesso ad una lunga galleria, prima in lieve salita poi orizzontale più ampia, a tratti concrezionata. Al termine cunicoli impercorribili e una sala franosa, senza evidenti possibilità di prosecuzione.
OSSERVAZIONI :
La grotta si è sviluppata nel calcare maiolica del Cretaceo Inferiore. Il sifone è uno pseudosifone che raccoglie acque di percolazione nel punto più basso e fangoso della cavità: non sembra in comunicazione con il sottostante fiume Sentino.
BIBLIOGRAFIA :
SOLLEVANTI F., 1972, "Le cavità dei Preappennini e degli Appennini intorno alla zona di Gubbio", Rassegna di Speleologia Italiana, Como, anno IV n.2, pag.162-198.